Le Recensioni di Pam: Trilogia "Hunger Games" di Suzanne Collins

Hunger Games Suzanne Collins
– Consiglierei a tutti la lettura di questa trilogia. Vero o falso? –
– Vero. –

Solo chi ha letto i libri capirà il mio incipit.
Spero che aiuti ad accrescere la curiosità di chi ancora non si è imbattuto nella lettura di questi romanzi.

Eccomi giunta alla fine degli Hunger Games… Premetto che non ero a conoscenza di questa trilogia, fino a qualche mese fa. Ho scoperto l’esistenza di questi libri il giorno in cui ho visto il trailer del primo film ispirato alla saga. Ho capito subito che si trattava di qualcosa di unico e speciale. E finalmente ne ho avuto la conferma.

Penso che scrivere una recensione globale sia l’unica soluzione possibile, piuttosto che dedicarmi ai singoli libri. Per quanto mi riguarda, dal punto di vista del giudizio, sono tutti allo stesso livello, quindi non avrebbe senso scrivere tre recensioni.



Inizialmente, nonostante il primo libro mi piacesse molto, non ero particolarmente presa. Ma il motivo è molto semplice: ho visto il film già parecchie volte, e il regista è stato talmente bravo da rendere il libro al 100% nella trasposizione cinematografica. Quindi, già sapevo cosa sarebbe successo, e in che modo. A parte i piccoli dettagli mancanti (raramente), devo dire che il film rispecchia il primo libro in tutti i suoi aspetti, e non presenta nessun tipo di lacuna. Quindi, per me era come guardare il film per l’ennesima volta. Bello, si… ma nessuna sorpresa. Niente suspense.

Il mio obiettivo era concludere il prima possibile per arrivare al secondo capitolo della saga.

E quando ci sono arrivata, mi sono resa conto della bravura di questa scrittrice. Niente è scontato nel susseguirsi degli avvenimenti. Se, mentre leggi, sei convinta che stia per avvenire qualcosa, quel qualcosa non succede. E questo, secondo me, in un libro è fondamentale. Anche se probabilmente delude le tue aspettative riguardo determinati eventi.

E’ importante anche il fatto che ti affezioni di più ai personaggi che circondano la protagonista, piuttosto che a lei. La stessa cosa mi è successa quando leggevo Harry Potter. Non che lui non mi piacesse, ma era lui circondato dagli altri a piacermi ancora di più. Come in questo caso. Katniss, da sola. Katniss, circondata da Prim, Peeta, Gale, Haymitch, Cinna, Finnik, Johanna… due cose completamente diverse. Sono i personaggi che arricchiscono la protagonista. Sono loro che fanno la storia. Non lei, non lei da sola.

Ma c’è altro a determinare l’eccezionalità di questi romanzi. Il mondo che la Collins ha creato, il suo essere così reale, crudo … Non un mondo idilliaco in cui tutto va nel migliore dei modi … un mondo fatto di sofferenza, di solitudine, di malignità, di opportunismo, di ipocrisia … Un mondo in cui i sentimenti, QUELLI VERI, sono fondamentali. Una vita in cui si apprezza la semplicità, in cui ci si accontenta del minimo indispensabile. Un mondo che rispecchia molto quello in cui viviamo. Ma noi siamo Capitol City. Noi non ci accontentiamo del minimo indispensabile. Noi non diamo valore ai sentimenti, quelli veri. La maggior parte di noi è vittima della società che la circonda. Nel nostro mondo non ci sono gli Hunger Games, questo è certo, ma la gente si chiude in casa per guardare i reality show quotidianamente, piuttosto che vivere la vita reale … Ci si diverte a guardare persone che vivono sotto lo stesso tetto, persone confinate su un’isola … la differenza tra questi reality e i giochi della Collins, è che sono una finzione. Credete veramente che le persone sull’isola debbano cercarsi da mangiare? O debbano cercare di sopravvivere ogni giorno? Se fosse realmente così, non avrebbero di certo voglia di stare lì.
Ma, allo stesso tempo, pensate che manchi molto ad arrivare agli Hunger Games? Visto come stanno andando le cose, io penso proprio di no. Soldati che si divertono a torturare dei poveri innocenti, bambini a scuola che si picchiano e che amano giochi violenti… maestre d’asilo e baby sitter che abusano dei loro ruoli nei confronti di piccole creature … madri che ammazzano i propri figli … l’orrore è fuori dalla porta di casa nostra … ma finché non la oltrepassa, non ci riguarda, vero?

Credete veramente che, se un governo decidesse per una soluzione simile, qualcuno di noi protesterebbe? Io non credo. Siamo troppo abituati, ormai, ad accettare tutto. Gli avvenimenti ci scivolano addosso, finché non siamo direttamente coinvolti.

A questo punto mi sorge spontanea una domanda: gli Hunger Games basterebbero? Ci vorrebbe qualcosa di così scioccante, qualcosa di così sconvolgente per aprire i nostri occhi. Che cosa faremmo? Rimarremmo a guardare? Proprio come Capitol City? Non lo so… quello che so è che abbiamo perso di vista quello che è realmente importante. Siamo tutti vittime della società, dell’essere e del comportarsi in un determinato modo, perché se sei diverso non sei nessuno, o vieni messo da parte. Vittime dell’apparire, vittime della quotidianità, vittime di scelte condizionate. Vittime.

Forse esagero, ma la lettura di questi libri mi ha fatto capire molte cose e mi ha fatto riflettere. In un mondo in cui si viene privati del diritto alla vita, apprezzare quel poco che ci circonda e che è il minimo indispensabile per la nostra sopravvivenza, diventa fondamentale. E’ QUESTO che ci serve per cambiare? Bisogna veramente arrivare a tanto?

Come avrete già capito, questa saga mi ha letteralmente conquistato, mi ha fatto soffrire ma mi ha anche fatto capire che la sofferenza è l’unico modo di reagire, quando si arriva ad un limite. Se non abbiamo nulla da perdere, o comunque paura di perdere qualcosa, siamo dei vegetali. Ci facciamo andare bene le cose giusto perchè è cosi che devono andare. Perchè non siamo tutti i giorni sull’orlo di un precipizio. Abbiamo la “pappa pronta”, abbiamo le nostre vite.

ABBIAMO LE NOSTRE VITE, ma se qualcuno bussasse alla porta e vi dicesse che da oggi non ne avete più diritto, come reagireste? E’ questa la domanda fondamentale: COME REAGIRESTE?

Da leggere, assolutamente.

La valutazione di Pam:
L’autrice:
Suzanne Collins
Suzanne Collins
La sua carriera inizia nel 1991, quando inizia a scrivere sceneggiature per programmi televisivi per bambini. È diventata famosa grazie al romanzo Hunger Games, primo di una trilogia. L'idea degli hunger games giochi-della-fame si è fatta strada nella sua mente mentre faceva zapping tra le immagini dei reality show e quelle della guerra vera. I suoi libri sono tradotti in 40 paesi e continuamente ristampati: negli stati uniti Hunger Games ha raggiunto i 16 milioni di copie. Un vero caso editoriale, tanto che la rivista "time" ha nominato Suzanne Collins tra le 100 più influenti personalità nel 2010

6 commenti

  1. Dopo questa recensione che vale per tre ;)
    devo assolutissimamente leggere questa saga,io poi che adoro i distopici!
    Brava Pam <3

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  2. siii Ale, leggili.... Rileggili e leggili un'altra volta!!!! Fantastici... tristi... commoventi... UNICI... ♥

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  3. Da leggere assolutamente questa trilogia!! :)
    Complimenti per la recensione!!

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  4. Ciao Mary!! Grazie per i complimenti... eh si, da leggere assolutamente!!! Io li rileggerei anche adesso... mi sono piaciuti veramente tanto... e mi mancano!

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  5. Ciao ho 14 anni e li ho letti anche io tutti e tre 2 volte e condivido le tue emozioni.Non ho letto niente di cosi bello.Mi sono piaciuti tutti e tre allo stesso modo,difficile dire quale sia stato il migliore.Anche a me mancano.Mi manca non conoscerli per rimanere a bocca aperta leggendo i colpi di scena.Mi piacerebbe tornare indietro e leggerli con piú calma e gustandoli meglio.Sono unici.

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  6. Ho amato tantissimo questa trilogia!!! *.* bellissima! E non vedo.l'ora che esce il terzo film, parte 1. *.*
    Ti consiglio di leggere anche la trilogia di veronica roth :3

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