Nihal e Sennar



Fu allora che Nihal ricordò ciò che le aveva detto Aires a proposito della verità, quando le aveva chiesto come si fa a sapere di aver trovato la propia strada: a un tratto la sua verità mi si è imposta, con tanta forza che non potevo rifiutarla. Ora anche Nihal si sentiva così: la verità le si presentava in tutta la sua sorprendente chiarezza, e lei non poteva fare altro che accettarla. Adesso tutto le era chiaro, tutto aveva acquistato un senso: il viaggio, l’angoscia, la ricerca.
Sentiva le braccia di Sennar stringersi attorno ai suoi fianchi e capiva che poteva finalmente riposare in quell’abbraccio pieno di desiderio. Era come se il suo corpo non le appartenesse più; si sentiva diversa, quasi che una parte nascosta di lei d’un tratto fosse stata liberata.

Sotto il tocco delle mani di Sennar la sua pelle rinasceva, il suo fisico si rimodellava. Sennar la stava richiamando alla vita; più le sue mani indugiavano su lei, più Nihal sentiva che il ponte gettato con il suo intimo diveniva solido. E quando infine si vide nuda, capì che quella nudità era un dono, e aveva valore perchè a farglielo era lui.
Nei gesti che seguirono, si dissero ciò che avevano taciuto per tutti quegli anni: che erano sempre stati l’uno dell’altra, che non potevano essere separati, che non sarebbero mai stati soli, perchè si appartenevano. E alla fine Nihal, per la prima volta, si sentì unica, completa, vera. Era giunta alla fine della sua ricerca.

"Cronache del Mondo Emerso" di Licia Troisi

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